Agata
Trambusti è una giovane donna ipocondriaca e un po’ nevrotica.
Cresciuta nel borgo hippy di Calcata, fuori Roma, da una madre single,
ideologica e innamorata di cristalloterapia
che le ha vietato tutte le cose piacevoli dell’infanzia – tra cui la
televisione –
ora Agata vive a Roma, lavora in una casa d’aste ed è una
fan sfegatata di telenovelas brasiliane. Ma il suo quieto, piccolo mondo
va in frantumi quando si “scontra” con un
uomo misterioso durante un sopralluogo in una villa sull’Appia per la
valutazione di alcuni quadri. Chi è? Che cosa vuole da lei? Perché la
segue persino a Barcellona durante un secondo sopralluogo? Agata è
letteralmente travolta da Fabrizio Calcaterra. Vorrebbe
liberarsene, ma capisce ben presto che non può. I due sono legati a
doppio filo: perché c’è un mistero dietro i quadri che solo Agata potrà
svelare e perché entrambi sono in pericolo. Rischiano soprattutto di
lasciarsi andare...
Chiara Moscardelli, romana, vive
a Milano. Volevo essere una gatta morta, suo romanzo d’esordio,
ha avuto un grande successo di pubblico e di critica, diventando in
breve un libro di culto sul web. Per Giunti ha pubblicato con
altrettanto successo
Quando meno te lo aspetti (2015).
Dal libro:
“Dicono
che la vita sia una serie di istanti, grandi e piccoli, felici e
tristi, e che siano proprio questi istanti a darle forma e significato.
Non ci avevo mai creduto molto, ma quel giorno dovetti cambiare idea,
quel giorno un solo istante fece scartare i binari. Quel giorno decisi
di correre un rischio e scoprire che cosa avrebbe comportato”.
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