martedì 13 settembre 2016

Quando mettersi in pari con i libri che abbiamo accumulato nel periodo invernale se non d’estate?



Libri, libri, libri… Se come me acquistate più libri di quanti di fatto ne riusciate a leggere, se come avete una pila di libri che vi attende sul comodino ogni sera, non avrete di certo l’imbarazzo della scelta nel decidere cosa portare con voi per le prossime vacanze. Non aspettatevi dunque che quello a seguire sia un classico elenco delle nuove uscite editoriali. Sarà una lista, invece, dei miei arretrati invernali. Due libri che ho già letto all’inizio dell’estate e otto ancora in attesa di lettura. Ne abbiamo qualcuno in comune? Volete suggerirmene degli altri? Li metterò in lista, ma per il prossimo autunno.
Kent Haruf, Trilogia della pianura (NN Editore). Il grande dilemma. Da dove cominciare? Allora, facciamo il punto, Crepuscolo, è l’ultimo capitolo, in ordine di uscita, della Trilogia della Pianura pubblicata in Italia da NN Editore. Benedizione è il primo capitolo pubblicato ma l’ultimo di fatto della trilogia. Della trilogia ne ho sentito parlare ovunque, di quale fosse il primo libro da leggere tra Crepuscolo, Benedizione e Canto della Pianura lo stesso. Ho deciso di iniziare da Benedizione, il  primo libro pubblicato ma l’ultimo della trilogia. Sulla copertina leggo. “Questo libro è per chi ama rileggere i classici e vorrebbe perdersi negli sconfinati spazi della pianura americana (o nelle fotografie di Robert Adams), per chi desidera un cappello da cowboy anche se forse non lo indosserà mai, per chi nutre una sorta di fiducia razionale nel genere umano e crede che le verità gridate siano sempre meno vere di quelle suggerite con pudore”. Credo sia stato scritto per me.

Catherine Lacey, Nessuno scompare davvero (Edizioni Sur).  L’ho terminato pochi giorni fa. Come ho scoperto questo libro? Mi è stato consigliato da un’amica lettrice che ne ha postato la copertina su Instragram ( sì, si possono trovare spunti di lettura interessanti anche su Instagram se si seguono i profili giusti. Io, per esempio, questa amica non finirò mai di ringraziarla per avermi suggerito uno dei migliori libri dell’anno). Racconta la storia di un lungo viaggio on the road al femminile, no, non un coast to coast degli Stati Uniti, ma  un viaggio infinito verso la Nuova Zelanda – che poi è soprattutto un viaggio alla scoperta di se stessi. Catherine Lacey è una scrittrice americana esordiente della quale mi auguro di sentire parlare molto negli anni a venire. E poi non so voi cosa ne pensiate, ma io quando acquisto un libro guardo innanzitutto la copertina, la dedica, e i ringraziamenti poi tutto il resto. Non credete sia da veri bookaddicted, e cosa ne pensate di questa copertina? Io la trovo strepitosa.

Tim Parks, Coincidenze (Bompiani). Com’è finito questo libro nella mia lista? Partecipo spesso ad incontri con gli scrittori e a presentazioni di libri. Di questo libro ne ho sentito parlare da Beppe Severgnini in occasione della presentazione del suo ultimo libro – anch’esso nella mia lista  – durante lo scorso Salone del Libro di Torino. Severgnini lo cita in “Signori, si cambia” a pagina 195: ” Che bella tregua è un viaggio in treno, e un libro, anche, e meglio ancora un libro su un treno, dentro e fuori la vita nello stesso tempo“. Mia sorella, quella da cui ho imparato a sottolineare e di cui vi ho già accennato altrove, dice che questo libro fa per me. Sarà perché vanto una lunga carriera da pendolare? Non lo so ma lo scoprirò molto presto.

Beppe Severgnini, Signori, si cambia. In treno sui viaggi della vita (Rizzoli). Di cui vi ho accennato prima. “Il viaggio più affascinante è un viaggio antico. I treni sono teatri, caffè, bazar. L’unico talk-show che non conosce crisi è quello che si replica quotidianamente sulle rotaie. La confidenza genera libertà: ci ha messo insieme il caso, ci dividerà una stazione”. Nonostante i recenti avvenimenti, nonostante le disastrose esperienze da pendolare, il treno è per me il migliore mezzo di trasporto che ci sia e a cui, per varie ragioni, devo molto.

Bill Bryson, Breve storia di (quasi) tutto (Guanda). Lo so, sono imperdonabile. Lo so, con Bill Bryson sono indietrissimo,. Lo so, il suo ultimo libro è Piccola grande isola ma io Breve storia di (quasi) tutto non l’ho ancora letto e da lì devo cominciare. Come ho scoperto questo libro? Perché voglio leggerlo? La motivazione è molto frivola, credo che la terrò per me. Vi dirò solo che leggendo quel libro forse capirò qualcosa di più di chi me lo ha fatto conoscere. I libri servono anche a questo, no? Rivelano molto di chi li legge.

Silvia Pareschi, I jeans di Bruce Springsteen (Giunti). Come racconta l’America una famosa traduttrice che di libri di scrittori americani ne ha letti e tradotti parecchi?  (Silvia Pareschi è la traduttrice in Italia di  Jonathan Franzen e  Don DeLillo). Lo scoprirò leggendo il suo libro-reportage da cui mi aspetto molto.

William Finnegan, Giorni selvaggi. Una vita sulle onde (66th and 2nd) . Mi piace il mare, mi piacciono la letteratura di mare e le storie dei grandi esploratori ma non so nuotare. Figuriamoci se potrei mai fare la surfista. Sarà per questo che ho deciso di comprare questo libro di Finnegan, surfista negli anni ’60, inviato del New Yorker e premio Pulitzer oggi? Lo leggerò comodamente sdraiata sotto il mio ombrellone e lo seguirò solo con l’immaginazione.

Marie Kondo, 96 lezioni di felicità (Vallardi). Concluderò la mia estate con questo breve saggio della scrittrice giapponese Marie Kondo (quella del Magico potere del riordino per intenderci) che con un nuovo libricino ci spiega come riordinare e organizzare i nostri spazi e vivere felici. Io l’ho messo in fondo alla mia lista in previsione delle tradizionali pulizie d’autunno. Voi, se preferite, mettetelo in cima e leggetelo prima di fare la valigia. 

(pubblicato in codcast channel)

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